29 luglio 2008

Capodanno

l'ansia di esser sempre in ritardo, la paura di non farcela, di non farcela bene, il dubbio di aver messo troppo carne al fuoco, di aver sbagliato i calcoli...in realtà la rabbia per non aver calcolato tutto quello che sarebbe successo, o magari di non essere riuscita a fare almeno un pò d'ordine...le domande e le risposte che non ci sono, e la solitudine nei momenti peggiori e la compagnia nei migliori...il bisogno assoluto e totale di farlo da sola, di affrontarlo da sola, per dimostrarlo a me e soltanto a me...il piacere e la gioia di aver capito di saperlo fare, e la sicurezza e la stanchezza...ma stanchezza soddisfatta.

10 luglio 2008

Erri

forse perché ho sempre bisogno di trovare un motivo valido per scrivere un post...o forse perché ho bisogno di trovare un motivo per cui qualcuno dovrebbe leggere qualcosa che scrivo pubblicamente...non aggiorno con costanza il mio spazio virtuale. Non perché la mia vita proceda piatta o vuota o peggio ancora triste, anzi sto pian piano scrivendo le pagine della mia vita, e sono emozionate, sognanti, ideali, gridate, sofferte, super divertenti, ed anche un po' trash, come tutto quello che piace a me!

Ogni tanto, poi, accade qualcosa che ti fa sentire parte di quella piccola porzione di mondo che a volte credi di non abitare a pieno titolo, ma solo di co-abitare da straniero.
Ed invece intercetti un'onda, un colpo di vento, cogli un raggio nella tua direzione, ti volti per vedere bene da dove arriva insieme ad un altro, e ti ritrovi a guardare dalla stessa parte e lo becchi! Becchi quello che coabita con te, e scopri che non sei proprio completamente straniero, sei cittadino a tutti gli effetti...solo che i tuoi concittadini sono un po' silenziosi...

Santo cielo, oggi ho conosciuto Erri De Luca.
E' venuto alla Sapienza per presentare un libro, ma poi ha risposto alle domande di un'intervista che poteva riuscire banale se non fosse stata riempita dalla profondità e dalla sostanza di una vita e di un pensiero di un cittadino del mondo quale è questo scrittore.

Innanzitutto la vita.
E' nato a Napoli (come meee), ha studiato ed ha lavorato: operaio Fiat, muratore edile, magazziniere ai mercati generali di Catania...intorno ai 40 anni ha iniziato a pubblicare, e nel '93 è stato volontario per portare aiuti alle famiglie devastate dalla guerra in Bosnja.
Questo appunto sulla sua vita mi è servito per capire da quale esperienza potevano nascere una così forte coscienza del nostro mondo, una tale capacità di analisi e comprensione dei fenomeni contemporanei.


Mi va di ripercorrere con il pensiero quello che ha detto stasera.
Della classe politica italiana ha detto che manca di immaginazione!
Ha trovato la soluzione a tutto con questa semplice espressione.
Ha detto che abbiamo una classe politica che sta attenta solo a quante righe scrivano su di loro i giornali, che si alza la mattina controlla i quotidiani e si adopera perché l'indomani compaiano ancora righe su di sé.
E' una classe politica prima di immaginazione, priva di un'idea (io preferisco dire di un ideale) che li spinga a fare e creare...
...si crea con l'immaginazione.
io l'ho trovato geniale!

Di Napoli ha detto che è diventata un pallido riflesso del Nord, tutta colpa del benessere...
Ad una donna dal pubblico che ha contestato che Pasolini scrisse che Napoli era l'unica città d'Italia con un popolo...ha risposto quasi con fastidio.
"Non capisco come si possa citare Pasoli che è morto nel 1975 per parlare di Napoli oggi"
"E poi popolo, che vuol dire popolo? Per me popolo ha un significato politico. C'è stato un popolo a Napoli l'ultima volta durante quelle 4 giornate e tre notti in cui hanno cacciato i tedeschi dalla città mentre gli americani erano a Capri. Ho visto un popolo in Val di Susa, ho visto un popolo a Chiaino...ecco forse nei momenti di maggior tensione, e per spirito di difesa c'è stato un popolo a Napoli..."
Ma adesso non c'è popolo...e l'Italia non è diversa da Nord a Sud... sono molto più simili oggi Milano e Napoli.
Se proprio dobbiamo distinguere l'Italia, possiamo pensarla ben separata dall'appennino.
l'Italia si divide in costa adriatica e costa tirrenica.
Ed a pensarci bene: è verissimo!
Le città della costa tirrenica sono le città dei grandi porti, le città dell'adriatico sono più spiagge...e poi è diverso il clima, e diverso il rapporto con gli stati che hanno di fronte...

Tutto dovrebbe esser visto da un altro punto di vista, bisognerebbe adoperare un taglio verticale e non orizzontale.

L'Europa sta perdendo molto a rintanarsi nel suo piccolo Nord...
"C'è più Sud nel mondo che Nord"
C'ho pensato... in effetti: quanti immigrati del Sud vivono e prosperano e fanno prosperare il Nord... con quanti beni e ricchezze del Sud vive il Nord?

L'Europa dovrebbe mescolarsi.
L'unione il mescolamento la fusione... il caos che genera l'ordine.
il Mediterraneo

Quando ha aperto il suo discorso sul Mediterraneo avrei potuto abbracciarlo.
Tutto quello che si affaccia sul Mediterraneo non è nulla di puro e distinto ma è frutto di una crasi continua iniziata secoli fa che ha portato al progresso, all'evoluzione.
E' il confronto, l'unione di più popoli usi credenze regole che da la profondità di una realtà.
Per questo dice di amare il testo base di ebraismo e cristianesimo: quale religione e cultura sono più frutto di mistioni varie se non queste due? in cui ci sono Oriente ed Occidente fusi indistintamente che si accrescono a vicenda.

Io mi chiedo: ma se la storia e la cultura ci hanno insegnato che si progredisce solo con il confronto e con la fusione con il diverso...
Ed è così, è dimostrato e visibile in tutto, nella furbizia senza ritegno, nella passionalità ed intelligenza, nella cordialità ed intraprendenza di tutti questi popoli del Sud.
Perché ancora l'Europa si ostina a chiudersi a cercare la
purezza a distaccarsi dal disordine?

Come se ordine e bellezza nascessero dalla calma piatta...
Eppure il maggiore filosofo tedesco che fu adottato dal nazismo diceva che solo chi ha un caos dentro di sé può generare una stella danzante...
e se lo dicono tutte le magliette,sarà pur vero!!

è un genio quest'uomo che conoscevo solo dalle quarte di copertina...occerrerà comprare un giorno un suo libro!
non ho riportato il testo dell'intervista, perché non ho preso appunti, ho riportato solo le suggestioni scaturite dalle sue osservazioni sul nostro mondo e sul nostro tempo, che io condivido del tutto, anzi...le sue parole hanno riempito il mio pensiero.
non è poi questo il compito degli scrittori?

27 maggio 2008

aggressioni attacchi, neri su rossi: "facciamo finta che tutto va ben"?

ci sono episodi che vanno elaborati parlandone e confrontandosi.
io ho bisogno di elaborare questo, ed ho bisogno di farlo raccontandolo.

mi lamentavo tempo fa che non ci fosse più il rosso e il nero, che ci fosse un solo grigetto schifoso, che non si capisse più da che parte stare. o da che parte stessero le cose.
forse di questo si lamentavano anche quelli che dentro avevano una rabbia spaventosa, quelli che cercavano qualcosa in cui credere per giustificare il loro incazzamento e fare uscire la loro violenza, e forse di questo si lamentavano anche quelli che rabbia ne avevano, ma forse di meno, e che comunque cercavano qualcosa contro cui andare e cui attribuire ogni colpa dello schifo che aveva intorno.

i fatti sono questi, e sono ricostruiti da storica, e non da giornalista.
non sono testimone oculare, sono una che ha raccolto informazioni dai testimoni, e le ha messe insieme...e poi ne ha avuto paura.

lunedì mattina, gli studenti di lettere scoprono che il preside ha autorizzato una conferenza organizzata da ragazzi di forza nuova in cui era invitato Roberto Fiore, il candidato premier di forza nuova alle nazionali. la conferenza era sulle Foibe.
Gli stundenti occupano la presidenza, il preside alla strette, e convinto anche dal prorettore, revoca l'autorizzazione.
lunedì notte il quartiere intorno alla facoltà viene tappezzato di manifesti che pubblicizzano la conferenza in realtà annullata.
è segno che non vogliono arrendersi.
martedì mattina, studenti del collettivo di lettere stampano dei volantini per denunciare l'accaduto, e li distribuiscono, e staccano i manifesti dei ragazzi di forza nuova.
quando intorno alle 13.3o: un gruppo di ragazzi neofasciti armati di spranghe picchiano a sangue 4 studenti del collettivo, che rispondono comunque alla violenza.
caos, polizia, ambulanza.
la facoltà si mobilita, corteo per la città universitaria per denunciare l'accaduto, i giornalisti impazzano...tra le riprese più ardite e le interviste più fighe a studenti dal volto coperto o che si fanno riprendere solo i piedi.
l'episodio si porterà i suoi strascichi.
sembra un appuntamento per un duello: giovedì mattina i ragazzi di lettere terranno un presidio davanti la facoltà per non permettere ai fascisti di entrare.

che accadrà?

secondo me la voglia dello scontro è più forte, e credere di scontrarsi per un ideologia...oh, desiderio inaudito!!!
secondo me sarà guerra.

ed io ho avuto paura, e per la prima volta non ho partecipato ad un corteo perché avevo paura...
e mi sono pure sentita una crumira.

c'è una violenza in giro, sento continuamente gente che si vanta per aver picchiato qualcuno, e gente terrorizzata che ha assistito a pestaggi in pieno giorno.
non è la mia città, ma è comunque il mio stato, ed il mio senso civico mi fa sentire insieme responsabile e parte lesa.

domenica ho fotografato questa scritta su un marciapiede, l'ho trovata sintetica per tutto questo:


la colonna sonora del post è:

La Rivoluzione -Ascanio Celestini

Visto e considerato che non ne potevano più della loro malasorte incominciarono ad aggirarsi come s’aggirò quel famoso spettro per l’Europa…

Tutti evidentemente erano dei disgraziati ma ciascuno lo era in maniera differente, poiché la disgrazia colpisce i miseri, ma con incredibile fantasia nella sorte.

Difatti c’era quello che aveva perso la casa e quello che più semplicemente aveva perso le chiavi di casa, c’era quello che aveva perso la memoria e mò non si ricordava neanche più che cos’é che si era perso, c’era quello che aveva perso la ragione… e insieme alla ragione aveva perso anche il torto. E infine c’era quello che aveva perso tempo e mò non c’aveva più tanto tempo da perdere…

E difatti fu lui che disse: "Attenzione!"

"Tra cinque minuti comincia la rivoluzione!"


E nel mentre che s’aggiravano come s’aggirò il famoso spettro per l’Europa, si trovarono a passare sotto le finestre di quelli che una volta dicevano "Avanti Popolo!"

E dicevano "Avanti Popolo" perché mandavano sempre davanti il popolo e loro rimanevano indietro, magari d’un passo magari d’un metro perché loro ad andare davanti gli veniva da ridere.

E furono questi ultimi che con gli occhi rossi e la morte nel cuore videro lo scompiglio nelle forze dell’ordine che mò non erano più ne forti ne ordinate…

Difatti erano scappati i generali, i tenenti, sottotenenti, nullatenenti, perfino i Pompieri di Viggiù da qualche minuto non c’erano più…

Per strada c’era soltanto qualche brigadiere in pensione che sventolava la dentiera…

Da si sa che anche i soldati sdentati capiscono come va la situazione, e si dissero sottovoce…

"Tra cinque minuti comincia la rivoluzione…"


Il capo dei capi della polizia e di tutti gli eserciti riuniti stava guardando in televisione un programma sui gamberi in salsa rosa quando ci fu una spiacevole interruzione…

il giornalista autorizzato dalla redazione disse che purtroppo il programma del sabato sera, insieme al tirassegno sul negro che passa la frontiera, il telegiornale di Paperino, il Grande Fratello con suo cugino e le olimpiadi di mazza fionda non sarebbero più andati in onda "Perché – disse – saltata è la programmazione…"

"Perché tra cinque minuti comincia la rivoluzione!"

Cosi il capo dei capi della polizia e di tutti quanti gli eserciti riuniti per la prima volta nella sua luminosa carriera si sentì di essere la persona sbagliata nel posto peggiore,

lui che per tutta la vita era sempre stato cosi tanto sicuro di se, che le parole gli stavano in bocca come famosi quadri dentro ad un museo, adesso invece si vergognava che in una città cosi piena di sole sporcasse il muro con la sua ombra.

Cosi quella folla che s’aggirava come s’aggirò il famoso spettro per l’Europa smise d’aggirarsi, si fermò un istante incominciò a fare il conto all’incontrario come si fa la notte di capodanno aspettando e disse…

"meno 5

4

3

2

1"

-con un po’ di emozione-

"Gentili signori comincia la rivoluzione!"



p.s: mi spiace non saper mettere la musica sul blog

25 maggio 2008

Chi ha vinto?

Lo so che devo smetterla con questa visione competitiva della vita, ma mi sembra di rendere tutto più semplice dividendo in vincitori e vinti tutti gli esseri umani.
Solo che a volte questo principio va in corto circuito, ed io perdo l'orientamento.
C'è chi vince ma non è contento, c'è chi perde, ma non capisce di aver perso e se la ride...
Io a volte non capisco che ruolo ho, ed a volte mi sento così aliena.
Aliena, altra, fuori schema, o semplicemente con un sistema di principi e valori, e regole, tutti miei.
Ma come può succedere? Va bene il mondo è bello perché è vario, ma così vario?
Io non voglio pensare di essere singolare, non posso arrendermi a questo pensiero, mi farebbe così male questa idea...
tutto mi stranisce per adesso, ed è anche bello trovare sempre qualcosa di nuovo per cui sorprendersi, ma certi comportamenti umani, io non riesco proprio a spiegarmeli.
Rimango senza parole, senza reazione di fronte a...
inutile cercare di sintetizzare di fronte a cosa io rimanga attonita, ma ci sono un paio di situazioni che questa settimana mi hanno dato troppo da pensare.
Si può usare ed essere usati, e non capire di stare usando e non capire di essere usati?
Immagino che si possa, perché ho visto farlo, ma non capirlo...
forse si può fingere di non capire...o forse ci sono persone con un metro di giudizio diverso dal mio, che non capiscono fin dove sia il limite oltre il quale si stia usando una persona.
Sono confusa, e sono anche molto provata, è stata una settimana troppo piena di emozioni, e mi sconvolgono tutte queste emozioni insieme.
Io sono delicata di pancia (la sede delle mie emozioni!), ed un overdose di emozioni mi strema peggio di una giornata di sport intensivo.
Ho bisogno di un po' di silenzio e solitudine, sono osmotica per adesso, assorbo tutte le sensazioni delle persone che incontro, e per liberarmene ho bisogno di stare sola...e svuotarmi.
Mi sento strapiena, ma non di sensazioni mie...
oh, che disordine!
Ho voglia... nel senso che sento la mancanza di qualcosa... ma non riesco ad isolare questa voglia.
Cosa voglio?cosa cerco?o cosa cercavo?
Perché tanta confusione?
Devo allontanarmi anche da Roma per capirlo?
Ma così non avrò mai scampo, se ogni volta io mi attacco così tanto alla realtà che vivo che per capirla e guardarla con distacco e obiettività devo allontanarmi da questa, non avrò mai pace...
...sono sempre così tormentata.
Spero che sia però una cosa comune...se tutti sono tormentati allora mi senti meno sola!e forse anche meno tormentata!!
l'ultima volta in cui avevo bisogno di chiarezza sono andata tre mesi in grecia, al ritorno la mia vita era talmente limpida che nemmeno il mare di san vito poteva competere, poi son venuta a vivere qui, e di nuovo si è fatto ordine sulla mia vita precedente.
Ma adesso vorrei mettere ordine nella mia vita romana, e stando qui non ci riesco.
Troppe distrazioni, troppe persone, troppe opinioni, troppe chances...troppi modi di sfuggire alle scelte...
dove dovrei andarmene adesso?
Ho prenotato il biglietto della mia vita...Parigi.
Parto da sola, ma voglio tornare almeno trina!voglio tornare strapiena di me e solo di me!
Ma parto a fine luglio, come sopravvivo tutti questi mesi con questa confusione?

Non ho scritto nulla che possa contribuire al sostegno della letteratura italiana, ho scritto cose abbastanza inutili...ma questo blog sta perdendo la mia impronta, l'ho lasciato troppo tempo da solo. C'era bisogno di un intervento personale.

6 maggio 2008

un capolavoro: Carbonara

Spliff, tedeschi, 1982
grazie per questo gioiello!
in fondo c'è il link per vedere e sentire il capolavoro degli Spliff!!!!


Io voglio viaggiare in Italia in paese dei limoni
Brigade Rosse e la Mafia cacciano sulla Strada del Sol.
Distruzione della Lira Gelati Motta con brio

Tecco mecco con ragazza ecco la mamma de amore mio.

Sentimento grandioso per Italia baciato da sole calda
borsellino e vuoto totale percio mangio sempre solo.

Spaghetti Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola

Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola


Scusi
senorina
willst du auch'n Spliff ?
Oder stehst du nur auf Männer mit Schlips ?
Ich hab' sonst nichts was ich dir geben kann

aber blond bin ich
is das vielleicht nix ?

Amaretto ist ein geiles Zeug - ich bin schon lull uns lall

hab' keine Ahnung ob du mich verstehst

doch du lächelst und mein Herz tut'n Knall.

Belladonna
ich lad dich jetzt zum Essen ein -
mangiare
tu capito ? andiamo !
Asti Spumante wird es nicht gerade sein !
Aber dafür gibt's schon wieder mal -

Spaghetti Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola

Carbonara - e una Coca Cola
Carbonara - e una Coca Cola

http://it.youtube.com/watch?v=P_HYmLzxj2Y

22 febbraio 2008

troppe domande troppe domande troppe domande?

Siamo così
è difficile spiegare certe giornate amare

Credo che il problema sia nato quando ho scoperto la libertà di scelta.
E' stata una scoperta che ho fatto presto, troppo presto forse.
Si può scegliere? Allora io comincio.
Da che parte voglio stare?
Cosa voglio? Esattamente cosa mi piace?
E fu così che cominciarono le domande.
E fu così che cominciarono i problemi, le paure, i brutti pensieri, le indecisioni...
Sì, è scoprire che possiamo scegliere che ci fa male, e poi, ancora di più, è l'azione stessa dello scegliere che ci tormenta.
Perché poi: e se è giusto, o se è sbagliato?
Quando ero piccola (oddio che bambina petulante che ero) mi struggevo e mi chiedevo (aridaglie) perché fossi solo io a farmi tanti problemi, perché vedevo tanti interrogativi, perché volevo capire...e gli altri no...
Poi mi innamorai della gente (forse meglio dire della Folla?), quella giusta, quella che si fa le domande.
Una storia d'amore bellissima.
E lì giù a farsi milioni e milioni di scrupoli, e a cercare di sviscerare risposte, ipotesi su ipotesi, e a cercare di capire, fare chiarezza, svecchiare... perché solo così si può risalire la cima, solo così si può arrivare a capire come utilizzare la propria libertà.
Libertà che c'è, è lì inesorabile che ti dice: “guarda che se non mi usi mi sprechi”.
E che cazzo di rabbia quelli che fingono di usarla astenendosi dal farlo.
Adesso è diventato di moda anche scegliere di non scegliere.
Che cazzo di rabbia mi fa.
Invenzione geniale della chiesa (santo cielo...) che promuove il motto: “è una scelta anche quella di non andare a votare” bravi, così chi non vota decide anche per quelli che votano ma il cui voto non vale perché non c'è il quorum.
Ed io che sono nata e cresciuta cattolica...
Santo cielo!
La libertà è un problema.
Ma poi, se penso di rinunciarvi, se penso di arrendermi davanti alla difficoltà di scelta...mi viene il panico.
Ho bisogno di esercitarla, è troppo tempo che la uso, nel bene o nel male (chi può mai saperlo).
Non c'è soluzione
E' sempre così, quando mi prende la tristezza, non c'è soluzione.

Quando sto per arrendermi ho bisogno di ricordarmi che c'è sempre un altro modo, che tutta la nostra forza e potenza, la chiave della nostra felicità, sta tutta nell'esercizio di questa piccola facoltà.
Non riesco a trovare un passo di Maupassant che adoravo da piccola e alla domanda: “sai perché siamo spesso così infelici noi donne?”
Tentando l'impossibile, rispondeva: perché ci insegnano a sognare, a cercare il meglio, poi quando scopriamo che c'è solo da accontentarci...siamo infelici.

Forse è così, forse no, io ancora non mi sono accontentata, e se dovesse capitare, penso che cercherei di essere felice comunque...
Mi faccio ancora troppe domande, forse.
Ma esplodono in me in continuazione, e se non provo ad incanalare da qualche parte questi pensieri, rischio di esplodere con loro.
Per adesso li scrivo, poi chissà, forse basterà cancellarli per liberarsene.
E mi manca la Grecia.
Lì tutto era ordine e bellezza, calma e voluttà, come scrive Baudelaire.
E tutto era al momento giusto, e si parlava parlava parlava parlava
Quando dicevo ad Anastasia che avevo sentito degli americani lamentarsi della lentezza greca e della loro conseguente mancanza di produttività lei mi diceva che ci sono cose che di corsa non si posso fare.
Ci sono i rapporti umani, c'è un tempo dedicato allo scambio, al dialogo, alla ricerca comune di una risposta ad una domanda comune o meno...tempo impagabile che non produce oggetti o merce rivendibile, ma forgia esseri umani.
Mi diceva che la qualità di vita di popolazioni indigene del deserto e sulle Ande meso-americane è molto più alta di quella delle società sviluppate (il famoso primo mondo) perché la gente di questi posti considera ancora fondamentale per lo sviluppo di ciascun individuo del gruppo lo scambio ed il dialogo con gli altri, e soprattutto con i più anziani della comunità.
Mi manca la Grecia, troppo.

E poi, non so se si è capito...ma ho una voglia di farmi una chiacchierata intensa e viscerale, di quelle che durano notti intere....c'ho una voglia di parlare....

Santo cielo


beh, contemplate un po' di ordine e bellezza: arghiroupoli:


19 febbraio 2008

KRONOMAKIA


genialeeeeeeeee
L'ultimo lavoro di Daniele Sepe.
Kronomakia è la guerra del tempo.
si tratta di musiche medievali contaminate dal jazz contemporaneo.
l'effetto è soprendente.
Sepe è un genio!


http://www.myspace.com/danielesepe

10 febbraio 2008

AMEN


L'ultimo dei Baustelle: Amen.
L'ho appena finito di sentire...
Davvero un bellissimo lavoro, meglio dell'ultimo!
compratelo!!!!!
Proprio come leggevo sui giornali, un disco molto pensato.
Ma non solo a livello di contenuti, anche per le sonorità, molto più articolato.
...già sogno il concerto!

qualche dettaglio qui: http://www.myspace.com/3997112

26 gennaio 2008

lui si è dimesso, la mia città in festa...ed io non c'ero

'Ragazze cannolo' in piazza per festeggiare PALERMO, 26 DIC - Ci sono anche le ragazze "cannolo" alla manifestazione per "festeggiare" le dimissioni del presidente della Regione Salvatore Cuffaro in pizza Politeama a Palermo. Un gruppo di ragazze indossa un costume da cannolo, con tanto di ricotta di cartapesta, e gira per la piazza offrendo dei piccoli cannoli veri ai manifestanti che sono circa 2 mila. Su tutti l'adesivo 'E adesso i cannoli li mangiamo noi'

La manifestazione, organizzata dal gruppo consiliare comunale di Altra Palermo, il coordinamento studentesco di sinistra, il laboratorio Zeta e Addiopizzo, rimarrà probabimente in piazza. Potrebbe infatti saltare il corteo che nelle previsioni doveva arrivare a palazzo d'Orleans.

I primi ad arrivare sono stati Fabrizio Ferrandelli, consigliere comunale dell'Altra Palermo, e Giusto Catania, eurodeputato di Rifondazione Comunista. "Le dimissioni di Cuffaro sono state molto tardive perché dovevano avvenire dopo il ricevimento dell'avviso di garanzia - ha detto Catania - ma le accogliamo ugualmente con piacere. Siamo felici ma anche coscienti che la sinistra dovrà presentare un'alternativa coerente. Dobbiamo abbatere il cuffarismo con politiche oneste e di sviluppo". Soddisfatto anche Ferrandelli, che ha fatto assieme ad altre otto persone uno sciopero della fame per chiedere le dimissioni di Cuffaro.

ansa: 2008-01-26 18:54



non so perché si sia dimesso, non certo perché glielo abbiamo chiesto noi...però un po' mi rode che ero a Roma...
Ho dato il mio contributo sociale partecipando al World action day: http://wsf2008.net/,ma locale e globale a volte sono inconciliabili, e la mia attuale schizofrenia geografia un po' mi fa male.
Ma questa è l'emigrazione, me ne dovrò fare una ragione..
e per una volta tanto anche i palermitani hanno avuto qualcuno che li invidiasse dal nord!

25 gennaio 2008

Sit-in in tutta Italia contro Cuffaro

In occasione della manifestazione regionale, indetta a Palermo per le ore 16,00 di sabato 26 gennaio, il Coordinamento dei Comitati cittadini giovani per la Sicilia, costituito da giovani siciliani emigrati per motivi di studio o di lavoro, organizza in contemporanea in molte città della Penisola, (tra le quali Trento, Parma, Bologna, Pisa, Siena, Firenze, Roma), dei sit-in per chiedere, con delle lenzuola bianche, le dimissioni del governatore Cuffaro, condannato dal Tribunale di Palermo a cinque anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per favoreggiamento nei confronti del boss mafioso Giuseppe Guttadauro.

Il “caso Cuffaro”, soprattutto in questi giorni di grave crisi politica, fa però intravedere un modo privatistico di intendere la politica e la gestione del potere pubblico ben più esteso dei confini siciliani.

Se chiediamo quindi con forza a tutti i siciliani di mobilitarsi oggi insieme a noi, a Palermo e in tutta Italia, ci rivolgiamo in realtà a tutti i cittadini italiani, soprattutto agli abitanti delle nostre città “di adozione”, perché si uniscano alle nostre richieste di dimissioni di Cuffaro e condividano con noi l’esigenza di una nuova forma di politica, limpida, pubblica e partecipata, e l’avvio, in Sicilia e in tutto il Paese, di seri interventi di giustizia sociale, unico vero deterrente contro la mafia.

Coordinamento Comitati giovani per la Sicilia / Ritaexpress

info :http://decuff.gcpalermo.it/
firma: http://www.firmiamo.it/cuffarodevedimettersi
http://www.unaltrastoria.net/

13 gennaio 2008

SPOT


www.checosamanca.it

nel 2006 esce questo esperimento cinematografico.
Checosamanca
Un film collettivo politico. Giovani o sconosciuti registi italiani raccontano storie di gente che pochi o nessuno conosce e ascolta.
I drammi di un'Italia cui manca la politica, cui manca un legame tra politica e società civile.
Due realtà troppo distanti: guarda tu se si devono metter a parlare dei problemi della gente i cineasti...con tutti sti politici e giornalisti che stanno in giro!
Io l'ho trovato un' idea bella fresca ed intelligente.

1 gennaio 2008

s-bilanciamenti

aspettando l'alba dopo un capodanno più breve del solito...pensavo a ieri e ad oggi, al 2007 e al 2008.
mi serve pensarci, mi serve per capire come continuare a scegliere chi e cosa mantenere, chi e cosa tagliare, bene e male per me e da me. Come mi serve capire cosa desidero di nuovo, cosa voglio.
mi serve.
è stato l'anno delle conseguenze.
c'è stato poco da scegliere, c'era solo da affrontare e riparare.
è stato pesante, faticoso, quando si sceglie il difficile è concepire tutte le conseguenze, ma in fondo si va molto ad istinto.
quando, a scelta fatta, devi affrontare la tua conseguenza, non c'è scampo, c'è solo da prendere bene il fiato ed andare a fondo.
l'ho fatto così tante volte quest'anno, e sempre da sola, da sentirmi davvero forte ed orgogliosa di me!
più si è costretti a confrontarci con la realtà più si scopre una forza soprannaturale in noi.
è stato l'anno delle conseguenze e dell'altruismo.
ho capito che la mia fiducia negli esseri umani è senza speranza di abbattimento, più mi deludono, più mi disgustano, più io mi lascio conquistare e continuo a cercare e vedere solo il bene, anche se a volte piccolo e nascosto, in loro.
li odio e li amo.
è stato l'anno delle conseguenze, dell'altruismo e del pianto.
le lacrime versate credo abbiamo superato i record della mia esistenza terrena.
l'anno si è aperto tra lacrime inconsolabili, e su questo trend si è mantenuto il mio umore, in una continua altalena tra la gioia di essermi tirata su da sola, e la disperazione per trovarmi in qualcuna di quelle situazioni in cui le mie scelte mi avevano catapultato.
è stato l'anno delle conseguenze, dell'altruismo, del pianto ma anche dell'amicizia.
l'amicizia che sopra ogni cosa mi ha salvata.
a raccontarlo forse non ci si crede, ma a volte un'amica ti salva, e a volte lei nemmeno lo sa.
gli amici sono fate ignoranti, e in culo a chi non crede nelle fate, non sanno cosa si son persi!
sono tanti gli errori fatti, le cose imparate, e le cose cui rimediare.

mi basta essermi appuntata questi quattro pensieri per ricordarmi il raccolto del 2007.

buon principio 2008

...e la natura fa la sua parte: piove di una pioggia pesante e disperata, a lavare e cancellare i resti di questo capodanno, per ricominciare. Brava pioggia, che di schifezze ce n'è fin troppe da cancellare!