21 settembre 2007

camminando non c'è strada per andar che non sia di camminar

Certe volte mi chiedo se abbia sbagliato.

Quando sono sola, nel silenzio, come stasera, quando trovo familiarità in una tazzina di gelato affogato al caffè, mi salgono su questi pensieri.
Esattamente come mi viene in mente che devo farmi lo shampoo, pulire casa, far la lavatrice...normale amministrazione insomma.
Come penso che proprio stasera non mi va di pulire il bagno, così affiora tra i miei pensieri: se avessi sbagliato?
Che si fa se si prende una decisione più grande di noi, se dopo esser scesi in campo non ci si sente più all'altezza delle proprie scelte, o se semplicemente ci si vuole tirare indietro, perché in certi momenti è troppo difficile..troppo pesante.
Sono per strada e posso solo camminare.

La strada della foto è di Selinunte, ha i colori di un quadro di Fattori.
Gli scorci siciliani...
Non so perché se mi piace tanto, se mi sento veramente parte della mia terra, e se ho sempre il senso di colpa per essermene andata...non so perché l'ho fatto, abbandonare tutto come avevo sempre rimproverato a quelli che se ne vanno...
perché: come possiamo pretendere di migliorare questa terra così affaticata se nel momento in qui abbiamo più energia ce ne andiamo?
Eppure io per prima, appena l'occasione si è presentata...valigie e biglietto per la Capitale.
E mi chiedo ancora per quanto in più.



oggi è autunno...
auguri

19 settembre 2007

Camera a Sud

Rubami l'amore e rubami

il pensiero di dovermi alzare
e ruba anche l'ombra di fico che copre
il cicalar della comare
che vedo bianco di calce e pale
pigramente virare
e ho in bocca rena di sogno
nella rete del sonno meridiano
che come rena
mi fugge di mano

Che sudati è meglio
e il morso è più maturo
e la fame è più fame
e la morte è più morte
sale e perle sulla fronte
languida sete avara
bellezza che succhi la volontà
dal cielo della bocca
bocca bacio di pesca che mangi il silenzio
del mio cuore

Sud
fuga dell'anima tornare a sud
di me
come si torna sempre all'amor
vivere accesi dall'afa di Luglio
appesi al mio viaggiar
camminando non c'è strada per andare che non sia di camminar

Mescimi il vino più forte più nero
talamo d'affanno
occhio del mistero
olio di giara, grilli, torre saracena
nell'incendio della sera
e uscire di lampare
lentamente nel mare
bussare alle persiane di visioni
e di passi di anziani

Sud
fuga dell'anima tornare a sud
di me
come si torna sempre all'amor
vivere accesi dall'afa di Luglio
appesi al mio viaggiar
camminando non c'è strada per andare che non sia di camminar

rubami la luna e levagli
la smorfia triste quando è piena
e ruba anche la vergine azzurra
che ci spia vestirci stanchi per uscire
fresca camicia di seta in attesa
croccante e stirata
per lo struscio e un'orzata
nel corso affollato in processione
la banda attacca il suo marciar
così va la vita
Vinicio