10 luglio 2008

Erri

forse perché ho sempre bisogno di trovare un motivo valido per scrivere un post...o forse perché ho bisogno di trovare un motivo per cui qualcuno dovrebbe leggere qualcosa che scrivo pubblicamente...non aggiorno con costanza il mio spazio virtuale. Non perché la mia vita proceda piatta o vuota o peggio ancora triste, anzi sto pian piano scrivendo le pagine della mia vita, e sono emozionate, sognanti, ideali, gridate, sofferte, super divertenti, ed anche un po' trash, come tutto quello che piace a me!

Ogni tanto, poi, accade qualcosa che ti fa sentire parte di quella piccola porzione di mondo che a volte credi di non abitare a pieno titolo, ma solo di co-abitare da straniero.
Ed invece intercetti un'onda, un colpo di vento, cogli un raggio nella tua direzione, ti volti per vedere bene da dove arriva insieme ad un altro, e ti ritrovi a guardare dalla stessa parte e lo becchi! Becchi quello che coabita con te, e scopri che non sei proprio completamente straniero, sei cittadino a tutti gli effetti...solo che i tuoi concittadini sono un po' silenziosi...

Santo cielo, oggi ho conosciuto Erri De Luca.
E' venuto alla Sapienza per presentare un libro, ma poi ha risposto alle domande di un'intervista che poteva riuscire banale se non fosse stata riempita dalla profondità e dalla sostanza di una vita e di un pensiero di un cittadino del mondo quale è questo scrittore.

Innanzitutto la vita.
E' nato a Napoli (come meee), ha studiato ed ha lavorato: operaio Fiat, muratore edile, magazziniere ai mercati generali di Catania...intorno ai 40 anni ha iniziato a pubblicare, e nel '93 è stato volontario per portare aiuti alle famiglie devastate dalla guerra in Bosnja.
Questo appunto sulla sua vita mi è servito per capire da quale esperienza potevano nascere una così forte coscienza del nostro mondo, una tale capacità di analisi e comprensione dei fenomeni contemporanei.


Mi va di ripercorrere con il pensiero quello che ha detto stasera.
Della classe politica italiana ha detto che manca di immaginazione!
Ha trovato la soluzione a tutto con questa semplice espressione.
Ha detto che abbiamo una classe politica che sta attenta solo a quante righe scrivano su di loro i giornali, che si alza la mattina controlla i quotidiani e si adopera perché l'indomani compaiano ancora righe su di sé.
E' una classe politica prima di immaginazione, priva di un'idea (io preferisco dire di un ideale) che li spinga a fare e creare...
...si crea con l'immaginazione.
io l'ho trovato geniale!

Di Napoli ha detto che è diventata un pallido riflesso del Nord, tutta colpa del benessere...
Ad una donna dal pubblico che ha contestato che Pasolini scrisse che Napoli era l'unica città d'Italia con un popolo...ha risposto quasi con fastidio.
"Non capisco come si possa citare Pasoli che è morto nel 1975 per parlare di Napoli oggi"
"E poi popolo, che vuol dire popolo? Per me popolo ha un significato politico. C'è stato un popolo a Napoli l'ultima volta durante quelle 4 giornate e tre notti in cui hanno cacciato i tedeschi dalla città mentre gli americani erano a Capri. Ho visto un popolo in Val di Susa, ho visto un popolo a Chiaino...ecco forse nei momenti di maggior tensione, e per spirito di difesa c'è stato un popolo a Napoli..."
Ma adesso non c'è popolo...e l'Italia non è diversa da Nord a Sud... sono molto più simili oggi Milano e Napoli.
Se proprio dobbiamo distinguere l'Italia, possiamo pensarla ben separata dall'appennino.
l'Italia si divide in costa adriatica e costa tirrenica.
Ed a pensarci bene: è verissimo!
Le città della costa tirrenica sono le città dei grandi porti, le città dell'adriatico sono più spiagge...e poi è diverso il clima, e diverso il rapporto con gli stati che hanno di fronte...

Tutto dovrebbe esser visto da un altro punto di vista, bisognerebbe adoperare un taglio verticale e non orizzontale.

L'Europa sta perdendo molto a rintanarsi nel suo piccolo Nord...
"C'è più Sud nel mondo che Nord"
C'ho pensato... in effetti: quanti immigrati del Sud vivono e prosperano e fanno prosperare il Nord... con quanti beni e ricchezze del Sud vive il Nord?

L'Europa dovrebbe mescolarsi.
L'unione il mescolamento la fusione... il caos che genera l'ordine.
il Mediterraneo

Quando ha aperto il suo discorso sul Mediterraneo avrei potuto abbracciarlo.
Tutto quello che si affaccia sul Mediterraneo non è nulla di puro e distinto ma è frutto di una crasi continua iniziata secoli fa che ha portato al progresso, all'evoluzione.
E' il confronto, l'unione di più popoli usi credenze regole che da la profondità di una realtà.
Per questo dice di amare il testo base di ebraismo e cristianesimo: quale religione e cultura sono più frutto di mistioni varie se non queste due? in cui ci sono Oriente ed Occidente fusi indistintamente che si accrescono a vicenda.

Io mi chiedo: ma se la storia e la cultura ci hanno insegnato che si progredisce solo con il confronto e con la fusione con il diverso...
Ed è così, è dimostrato e visibile in tutto, nella furbizia senza ritegno, nella passionalità ed intelligenza, nella cordialità ed intraprendenza di tutti questi popoli del Sud.
Perché ancora l'Europa si ostina a chiudersi a cercare la
purezza a distaccarsi dal disordine?

Come se ordine e bellezza nascessero dalla calma piatta...
Eppure il maggiore filosofo tedesco che fu adottato dal nazismo diceva che solo chi ha un caos dentro di sé può generare una stella danzante...
e se lo dicono tutte le magliette,sarà pur vero!!

è un genio quest'uomo che conoscevo solo dalle quarte di copertina...occerrerà comprare un giorno un suo libro!
non ho riportato il testo dell'intervista, perché non ho preso appunti, ho riportato solo le suggestioni scaturite dalle sue osservazioni sul nostro mondo e sul nostro tempo, che io condivido del tutto, anzi...le sue parole hanno riempito il mio pensiero.
non è poi questo il compito degli scrittori?