6 febbraio 2009

Aver Paura di Sporcarsi Troppo


Stamattina avevo fretta, mi son alzata tardi, ho tardato nel far colazione, ho perso tempo nel vestirmi. Tutto complottava contro il mio uscire di casa!
Durante quella fretta motivatissima, mi capita per sbaglio di toccare una macchiolina umida e sporcarmi appena un dito della mano.
-Merd, adesso dovrò lavarmi le mani e perdere altri 2 buoni minuti prima di scendere.

...adesso dovrò di nuovo lavarmi le mani..


Mi son fermata un secondo a pensare (tanto ormai tardi era tardi...): da dove quella viscerale necessità di essere estremamente linda, quando bastava un fazzoletto, o un rimedio molto più veloce?
Perché questa paura mortale di sporcarsi? Addirittura da mettere in secondo piano tutte le altre priorità?

Ovviamente me lo hanno insegnato a casa: non si esce mai di casa sporchi, mai in disordine, altrimenti gli altri che penseranno?

...non bisogna sporcarsi.

Incredibile la serie di pensieri che ne siano scaturiti dopo, non ci potevo credere nemmeno io...
-Certo, devo essere una persona particolarmente drammatica se per un episodio simile butto giù i massimi sistemi!
Ho preferito quindi abbandonare anche me stessa. Non mi son stata ad ascoltare, come credo debbano fare tutte le persone sane di mente, ed ho trascorso la mia giornata come scorrono ormai le mie giornate ultimamente, con una rabbia latente che frigge a fior di pelle.

A sera ho cercato di distrarmi guardando “annozero”(ok, ho messo altre patatine da friggere sul fior della mia pelle...) e poi “parla con me”, dopo, navigando su youtube, ho beccato un pezzo di Ascanio Celestini che mi dava ragione su tutti i miei pensieri di stamattina, ed allora ho deciso di riesumarli e buttarli giù...
Perché se forse l'uso del blog che faccio io non ha alcun senso per la comunità virtuale, lo ha per me. E' l'unico mezzo di sfogo della rabbia che ho, forse secondo solo al colpitore.
Ora, purtroppo non ho a casa un colpitore, ma posso usarlo solo nelle palestre, mentre pc e tempo per scrivere, posso trovarli sempre.

Vivo giorni di profonda frustrazione e rabbia, non tollero (e lo dico con tutto il senso di superiorità e dislivello che implica questa parola) più per nulla il mio paese, la mia stampa, il suo governo con le sue scelte, la sua opposizione, ed ultimamente tollero ancor meno i miei concittadini, i miei coetanei, ed i miei compagni di lotta, o movimento.

Ma ancor di più non sopporto l'ignoranza e la saccenza, la superficialità, la stupidità...e questa dilagante profonda e radicata: paura di sporcarsi troppo.

Nessuno si vuole sporcare, nessuno si vuole compromettere.
Si preferisce commentare, si preferisce guardare, al massimo informarsi, ma quello è proprio il massimo.
Altrimenti, è il silenzio, è la piccola vita privata di ognuno, è la stupidità di quello che viene propinato per distrarci.
Mi fa incazzare il fatto che così tante siano le questioni, così tanti siano i diritti lesi, così tante le gravità commesse davanti ai nostri occhi e spesso giustificate con il nostro stesso silenzio o fantomatico voto o sondaggio...e così poca la gente che se ne senta toccata.

Ma non ci vogliamo sporcare...

Come potremmo permettere alla notizia di un ragazzo bruciato, di avvelenarci la giornata? Come potremmo lasciare che le torture fisiche su un ormai cadavere di giovane donna infestino i nostri sogni?

Al massimo ci fermiamo a commentare: che schifo, che mondo.

Ma perché non ci sentiamo tutti singolarmente responsabili di ogni male del nostro paese?

E' vero che io soffra di una forte tendenza a drammatizzare la realtà, è vero, ma non posso fare a meno di sentirmi pienamente presa in causa, di sentirmi ogni volta parte lesa, per ogni stupro, per ogni pestaggio, per ogni ingiusto diritto tolto ad un cittadino e dato ad un mafioso.

Non posso farne a meno, ma sento che il mio umore viene inquinato da queste cose, e finché mi sento inquinata mi sento anche in dovere di ripulire dall'inquinamento quanto viene inficiato che non è esattamente su di me, ma su tutto il resto che sta intorno, e così sento una necessità fortissima di agire.

Poi però vedo le anime candide dei miei colleghi che preparano gli esami pensando solo ai cazzi loro, alle pagine che gli mancano per finire il ripasso, e sento sul bus i discorsi di quelle anime candide la cui vita è scandita dagli “ospiti della casa” e da chi sarà “stato nominato”...
E penso che non capisco perché debba sporcarmi solo io, e pochi altri, che in fondo forse non c'è molto da fare, non possiamo, non ne abbiamo realmente i mezzi, e sprechiamo energie che invece ci servono tanto per adempire a quei milioni di impegni che non si riesce mai a capire come abbiamo fatto a prendere, e per quale necessità...non sappiamo nemmeno più se siamo felici di avere delle vite così impegnate, perché non abbiamo il tempo per starci a pensare.
E allora bando alle perdite di tempo... mi lavo e la mani, e scendo.


cakkio, però, sono ancora arrabbiata.


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